giovedì 15 marzo 2012

gol

poi dice come mai non sei sociale? come mai stai sulle tue? come mai dici che ha ragione franzen sull'ipersocialità come anatema? come mai l'arte diventa un lavacro dove purificarsi dalla contaminazione del mondo? è come da piccolo quando tutti giocavano a pallone e si divertivano e a me il pallone mi faceva schifo, lo odiavo, a me tirare calci al pallone mi faceva sentire stupido e non volevo dare la soddisfazione al mondo di vedermi piangere per la frustrazione di dover giocare lo stesso, dove gridare gol come se davvero me ne fregasse qualcosa, quando io li avrei bruciati tutti, avrei incendiato il campo, il pallone, i giocatori, gli spettatori, le regole, l'erba il cielo le righe bianche di gesso per terra, avrei bruciato me stesso se avessi avuto la certezza che con me sarebbe bruciato il calcio, ma non sarebbe successo, sarei morto solo io, sarei sembrato un povero pazzo che cerca di bruciare il calcio, e la sensazione di non avere alcuna speranza di vivere in un mondo diverso è uno dei sapori di cui si nutre l'arte, che non aspira al cambiamento ma all'eterno, all'immortalità, è questa la differenza fra un artista e un impiegato nel campo dell'intrattenimento sostenuto, finanziato, sponsorizzato, finalizzato a scopi commercial-elettorali